L’impatto ambientale del cartone ondulato
Anche se, inizialmente, l’uso del cartone ondulato era relegato prevalentemente all’industria del trasporto alimentare, questo materiale ha vissuto un’ascesa ancora in atto. Progressivamente perfezionato, l’imballaggio di cartone è attualmente usato per conservare e trasportare qualsiasi tipologia merceologica. Infatti, la scatola di cartone ondulato ha vinto contro la scatola di legno, diventando il principale imballaggio protettivo e di trasporto per i prodotti di largo consumo. Inoltre, la crescita esponenziale degli acquisti online ha fatto sì che l’uso del cartone sia aumentato vertiginosamente. Il cartone ondulato però non è utilizzato soltanto per il trasporto e il stoccaggio merci, bensì sta trovando impieghi nei settori più disparati, da quello dell’architettura ai giocattoli. Ma, con l’impiego massiccio di questo materiale in diversi settori industriali, qual è l’impatto ambientale del cartone ondulato?
Quali sono i vantaggi del cartone ondulato in termini di impatto ambientale
- Rispetto ai suoi concorrenti, il cartone ondulato è uno dei materiali a minor impatto ambientale. La sua produzione implica una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 60% rispetto ad altri materiali.
- Il cartone ondulato è riciclabile e biodegradabile al 100%. Mentre il suo ciclo di riciclabilità è di circa 6-7 volte, la biodegradabilità è totale in tempi abbastanza brevi.
- Riduce al minimo la produzione di rifiuti. Utilizzando inchiostri, colle e nastri adesivi biodegradabili, le aziende assicurano una drastica diminuzione dei rifiuti generati dall’uso degli imballaggi in cartone.
- Una volta riciclato, il cartone non perde resistenza o durabilità. Non solo le sue proprietà restano intatte, ma è anche più economico.
- Riciclare cartone consente di risparmiare energia che potrà essere utilizzata nella produzione di altre risorse. Per produrre cartone riciclato si risparmiano il 90% di acqua e il 50% di elettricità rispetto alla produzione standard.
Quanto tempo serve per smaltire il cartone
Come indicato in precedenza, il cartone ondulato è un materiale biodegradabile al 100%. Questo significa che, lasciato a decomporsi naturalmente, sarà completamente smaltito senza lasciare alcun residuo o scoria.
Il grado di biodegradabilità del cartone ondulato può essere tuttavia influenzato da eventuali stampe chimiche che lo colorano, dalla presenza di altri materiali appiccicati sul cartone o dall’aggiunta di sostanze non biodegradabili (per renderlo impermeabile, a esempio). Ecco perché usare il cartone ondulato grezzo per packaging e scatole (nel suo colore naturale e senza altre aggiunte) è la scelta vincente: dopo i suoi ricicli, il cartone sarà completamente biodegradabile.
Quanto ci mette il cartone a smaltirsi?
Se il cartone è in grossi pezzi lasciati indisturbati alla mercé degli agenti atmosferici, il tempo di decomposizione può variare da sei a otto mesi. Se invece c’è un’azione manuale di rottura del cartone e l’eventuale intervento per girare e distribuire il cartone nel terreno, il tempo di decomposizione scende a due mesi. Quest’ultima alternativa viene spesso utilizzata per creare del compost con il cartone e concimare i giardini, oppure per impedire la proliferazione delle erbacce (leggi di più in questo articolo sull’uso del cartone nel giardino).
Quale cartone è biodegradabile?
Esistono vari tipi di cartoni e la loro biodegradabilità dipende dal tipo di composizione. Vediamo di seguito quale cartone possiamo smaltire completamente:
– cartone ondulato. Essendo già stratificato nella sua composizione, il cartone ondulato è il più rapido a decomporsi. Ovviamente la velocità di decomposizione aumenta se rotto in pezzi prima di essere buttato.
– cartone piatto. Anch’esso molto facile da smaltire, può essere strappato in strisce per velocizzare la decomposizione.
– cartone trattato a cera. Più difficile da decomporre, sarebbe indicato immergerlo in acqua prima di procedere allo smaltimento, altrimenti i tempi di decomposizione possono essere lunghi.
Quale cartone non è biodegradabile?
Come il cartone trattato a cera (che, tuttavia, può decomporsi naturalmente, specie se gestito in maniera adeguata), tutti i cartoni trattati con prodotti chimici non sono biodegradabili (o non completamente). Cartoni trattati con strati di vernici impermeabili, rivestimenti plasticati o in alluminio, stampe con inchiostri non biodegradabili: sono tutti nemici della biodegradabilità. Ancor meno raccomandato è il loro utilizzo per concimare terreni.
Conclusioni
In termini di biodegradabilità, il cartone meno è lavorato e trattato e più acquista valore. Scegliamo dunque con criterio le scatole e i contenitori che usiamo, prestando attenzione alla caratteristica grezza (importantissima) del materiale impiegato nella loro realizzazione.
Più cartone grezzo per noi, più benefici per il pianeta. Dunque, più benefici per noi!