Dopo la crisi dovuta alla difficoltà di reperire la materia prima (ne abbiamo parlato in questo articolo) e quella del caro energia, l’industria del cartone si trova ad affrontare una nuova emergenza dovuta alla guerra in Ucraina. Ovviamente quello del cartone e della carta non è l’unico settore che subirà delle conseguenze immediate dovute al conflitto fra la Russia e l’Ucraina. Conflitto che, oltre a influire sulle industrie e le economie di vari paesi, ha un impatto devastante sopratutto sulle popolazioni coinvolte. Inoltre, anche se le conseguenze a medio e lungo termine nel settore non sono ancora del tutto chiare e prevedibili, la probabilità che siano di vasta portata è molto alta.
Come impatterà la guerra in Ucraina sul settore della carta e del cartone
- Il primo, immediato impatto della guerra sul settore del cartone è stato un rialzo dei prezzi delle materie prime come petrolio, gas, ecc. Ciò ha immediatamente influenzato in modo diretto la capacità di operare delle imprese.
- In Ucraina moltissime attività sono state sospese, mentre in Russia diverse aziende stanno interrompendo le attività. Inoltre, il tutto accade mentre i prezzi del petrolio, del gas e di alte materie prime erano già schizzati alle stelle. Tali aumenti vertiginosi si sono verificati in un brevissimo arco temporale dovuti all’aumento della domanda post-pandemia, domanda a cui ha risposto un’offerta incapace a tenere il passo.
- Altra diretta conseguenza del conflitto ucraino è il rallentamento o, per diverse aziende internazionali, la completa sospensione delle attività dell’industria del legno in Russia – materia prima fondamentale nel settore della carta e del cartone. La sospensione delle attività dislocate in Russia impatterà immediatamente su molti altri paesi europei, in quanto anelli della stessa catena di produzione e/o commercializzazione della carta e del cartone.
Nota
La Russia è uno dei maggiori produttori mondiali di polpa di cellulosa, posizionandosi all’ottavo posto al mondo. Al quattordicesimo posto invece si posiziona per la produzione mondiale di carta e cartone. Oltretutto, la Russia è il paese con la più ampia area ricoperta di foreste del mondo (il 46% del suo territorio).
FSC (Forest Stewardship Counselor) in Ucraina ha pubblicato un appello diretto a tutti coloro che sono coinvolti nella certificazione FSC. Il direttore del FSC Ucraina ha incoraggiato le parti interessate ad agire e a prendere posizione contro ciò che lui ha definito “la violazione dell’integrità dell’intera regione e dei valori FSC”.
L’organizzazione ha risposto, affermando che attualmente sta esaminando la situazione e che rilascerà una dichiarazione incentrata sulle protezione delle foreste. La dichiarazione in questione sarà rivolta prima all’Ucraina e, successivamente, alla Russia. FSC ha dichiarato, inoltre di voler adottare tutte le misure possibili nell’ambito dell’organizzazione per salvaguardare i valori FSC. Cercherà inoltre modi di affrontare efficacemente le sfide a medio e lungo termine.
- Eventuali restrizioni sul legno e sui prodotti a base di legno potrebbero essere incluse nelle sanzioni dell’UE. Ciò, ovviamente, aggraverebbe ulteriormente un quadro già in difficoltà.
- In caso di sanzioni europee per prodotti come legno, cellulosa, carta e cartone, è prevedibile una risposta analoga da parte della Russia. Mosca potrebbe adottare divieti commerciali verso l’estero (o comunque verso le nazioni coinvolte in un eventuale embargo)
- Per ragioni logistiche, militari e organizzative, il traffico marittimo, su strada o aereo sta già subendo grosse difficoltà, con rallentamenti o addirittura blocchi in diversi paesi europei.
Conclusioni
Anche se le ripercussioni a medio-lungo termine del conflitto in Ucraina sono difficile da prevedere, è chiaro che l’industria della carta e del cartone – già in difficoltà – dovrà affrontare un periodo complicato. Inevitabili sembrano ulteriori aumenti di prezzi delle materie prime. Altrettanto prevedibili sembrano essere gli aumenti prezzi su tutta la filiera produttiva. Il primo impatto sul prodotto finale sarà, molto probabilmente, il caro prezzo.
Tuttavia, la storia insegna che le complessità portano a nuove soluzioni. Non è dunque improbabile che il settore reagisca con grinta, sviluppando strade alternative per risolvere le problematiche esistenti.