Il Natale, che si sia credenti o meno, con il suo ricorrere nei giorni in cui il sole torna a conquistare le ore, e il trovarsi a cavallo tra l’anno che si chiude e quello che si apre, porta con sé un impulso di rinascita: alla vita, se si stanno passando momenti difficili; alla solidità economica, se la situazione è poco brillante; al consolidamento o rinnovamento delle relazioni: professionali, amicali, familiari, amorose.
Se il sentimento che illumina il Natale fosse sempre presente nella nostra interiorità, forse il mondo sarebbe un luogo migliore da abitare.
E questo sentimento, se si è imprenditori con a cuore la soddisfazione dei propri clienti, dovrebbe guidare ogni scelta, a partire dalla cura per l’ultimo pezzo della catena prima che il prodotto esca dai luoghi di… nascita: l’imballaggio. Il packaging.
Lo dimostri ai tuoi clienti che per loro è sempre Natale?
A Natale, per tradizione, dimostriamo ai nostri cari quanto teniamo a loro con un presente. Ma se tutti sanno che il regalo in sé è una incombenza che si “spiccia” anche in un click, allora, cosa comunica ancor più la nostra cura, attenzione e dedizione?
Il packaging.
Una confezione pensata ad hoc, curata e unita a parole pensate con sincera dedica è quello che trasforma un prodotto industriale nel nostro messaggio d’amore unico per la persona che ci è cara.
Quello che molte aziende non fanno, non solo a Natale
La metafora – riportata in termini di marketing aziendale – è chiara e sarebbe quasi banale se non fosse che molte aziende non lo fanno. Continuano a considerare il packaging una questione di contenimento e protezione “tecnico-funzionale”. Beninteso: questa ci deve essere, ma sarebbe come dire – a esempio, nel caso di un’azienda che produce sanitari da bagno – che “lo smalto della ceramica deve essere abbastanza duro da non graffiarsi quando pulito con una spugnetta Scotch Brite”. Questo va da sé. È scontato. Banale. Il minimo.
Accontentarsi della funzionalità tecnica è come fare un regalo a Natale consegnandolo in uno shopper di plastica del supermercato. Per funzionare… funziona. Ha pure i manici!
Peccato che non dimostri gli elementi più importanti: la cura, il rispetto, la dedizione che abbiamo inserito nel prodotto per il nostro Cliente.
Consegnare il proprio prodotto con un packaging qualsiasi… “purché funzioni”, è come la minestra fredda di un matrimonio (con il Cliente) ormai deperito dall’abitudine: non ti dico più “TI AMO!”… perché dopo tutti questi anni è scontato. O no? Che tristezza!
Un nuovo partner. Già a Natale
Una tristezza alla quale si può sopperire con un partner nuovo! Tornando all’esempio della ceramica: rinnovare il bagno, con nuove ceramiche e vasellame, è un momento di rinnovamento di gioia e bellezza. Come il Natale.
Veramente crediamo che i nostri cari (clienti) vogliano anche questa volta una “minestra riscaldata”?
È un touchpoint del customer journey. Ci avevi pensato?
Il packaging è uno dei punti di contatto con il Cliente nel percorso che questi fa dal momento che viene a conoscenza del tuo prodotto fino alla sua fruizione (e alla referenza che ne dà). Per tornare sempre alla nostra metafora, è l’incarto del regalo di Natale. Certo: la carta di giornale funziona ugualmente e costa molto meno!
Scherzi a parte. Non ci si può aspettare che la concorrenza stia a dormire. Dalla pubblicità al post-vendita, si deve curare ogni aspetto. Ancor più quelli con i quali il Cliente viene a contatto!
L’imballaggio non si vede! Obiezione non valida
“Ma il mio Cliente non vede l’imballaggio” (per esempio nei casi in cui il tuo prodotto sia destinato a grossi centri vendita, e passi prima per le mani degli allestitori-magazzinieri).
Non è vero. A tutti noi è capitato di vedere l’imballaggio di un bene qualsiasi anche prima che sia allestito su uno scaffale per la vendita o in uno showroom. Può essere successo in un magazzino all’ingrosso, durante un trasporto o anche dopo che sia stato scartato. Tanto basta. È lo stesso effetto che acquistare una nuova automobile e al primo tagliando buttare un occhio sotto il cofano e scoprire che i raccordi metallici non sono cromati; i manicotti sono tenuti da fascette di plastica dozzinali. Certo: per “funzionare”… funziona tutto lo stesso. Ma un moto di delusione non ce lo toglie nessuno.
Quello che possiamo fare insieme per un proficuo e infinito Natale
Uniamo la nostra competenza tecnica nel packaging industriale (ma che il Cliente vede!), la nostra creatività progettuale e competenza in comunicazione applicata al packaging dei tuoi prodotti come il miglior biglietto augurale (e funzionale) per un rinnovato e duraturo rapporto d’amore.
Altri validi motivi?
Eccoli.
Siamo una realtà aziendale fieramente italiana e abbiamo a cuore che l’economia nazionale resti (o diventi…) florida. È qui che viviamo. È qui che amiamo lavorare. In primis con le persone vicine.
Questo significa per te che ci possiamo incontrare facilmente e prontamente per ogni esigenza o confronto con velocità e attenzione.
Siamo attivi da 40 anni e siamo alla terza generazione in ottima salute!
Questo significa per te la sicurezza dell’esperienza grazie alla nostra lunga tradizione professionale.
Siamo uno Scatolificio a conduzione familiare.
Questo significa per te che parlerai sempre con la proprietà; con persone che hanno il tuo stesso livello di interesse e quindi cura e dedizione.
Curiamo personalmente le consegne con mezzi interni così come la gestione del magazzino e l’informazione e la gestione del post-vendita.
Questo significa per te certezza delle informazioni e prontezza nelle decisioni. E, non meno importante, soluzione veloce delle emergenze.
Abbiamo un doppio reparto di progettazione con plotter a controllo numerico e unità di stampa digitale diretta sul supporto.
Questo significa per te vedere subito il risultato dell’innovazione che progettiamo.
Gruppo DM Packaging ti augura un bellissimo Natale. Possibilmente ben confezionato…
(foto in evidenza di Samantha Hurley da Burst)